Feeds:
Articoli
Commenti

Gli specialisti (e anche i non specialisti) sprecano decine, centinaia, migliaia di parole su questo tema.

C’è chi dice che i bimbi devono dormire da subito nel lettino e c’è invece chi sostiene che devono dormire, specialmente se piccolissimi, nel lettone per prevenire il rischio di SIDS, per cominciare un buon allattamento e per instaurare un buon rapporto con il bambino.

Nella nostra esperienza personale siamo passati per varie situazioni.
Inizialmente Samuele ha dormito nel suo lettino e io mi sono adeguata a prenderlo ogni volta che si svegliava affamato. Poi, le sveglie sono diventate tantissime e così abbiamo avvicinato il lettino al lettone e tolto la sbarra, abbiamo fatto il cosidetto side-bad. Dopo pochi mesi abbiamo dovuto cambiare nuovamente sistemazione perché Samuele aveva imparato a muoversi e c’era il rischio che cadesse dal lettino. Abbiamo rimesso la sbarra dunque.
Verso i 9/10 mesi abbiamo però raggiunto l’apice della stanchezza, le sveglie erano tantissime e così abbiamo iniziato a dormire con Samuele nel lettone una notte ciascuno. L’altro dormiva sul divano.
Va da sé che se Dani si faceva la notte di fila, io mi svegliavo comunque per allattarlo 2 o 3 volte, a seconda delle sveglie. Le altre lo faceva addormentare il papà.
Questa soluzione è andata avanti fin troppo…ha inevitabilmente separato me e Dani e in più non era la soluzione giusta per la nostra infinita stanchezza.

Ho sentito che fosse giusto per tutti e tre diminuire le sveglie notturne e rimettere Samuele nel suo lettino. Ho sentito che era arrivato il momento giusto già da un po’, dovevo solo trovare il coraggio di farlo.
E così mi sono armata di santa pazienza e tanta fermezza, convinta che sarebbe stata una battaglia molto lunga e straziante.
Non è andata proprio così.

Ho iniziato staccando il momento della nanna con la poppata, che abbiamo fatto in soggiorno a luci basse anziché a letto, al buio. Dopo una bella e lunga ciucciata ci siamo trasferiti nel lettone e dopo un po’ di coccole ho provato a metterlo nel suo lettino side-bed. Samuele ha un po’ protestato ma dopo un po’ si è addormentato. E’ stato veramente facile.
Dopo 2 giorni per lui è diventata routine e ha iniziato ad addormentarsi molto facilmente, ancor prima che con il seno. Contemporaneamente le sveglie notturne sono diminuite drasticamente.
Ho messo la sbarra al lettino per il secondo, durissimo (per me!) passo e quando Samuele alle 3 si è svegliato ho iniziato a coccolarlo e spiegargli con dolcezza che la tettina di notte non c’era più e che avrebbe potuto ciucciare la mattina dopo. L’ho preso in braccio un po’ e poi l’ho rimesso giù. Ha pianto, sconsolato e disorientato, perché per lui era una assoluta novità quella faccenda di aspettare la mattina per la dolce tettina…dopo un’ora si è addormentato stravolto.
Stanotte non si è mai svegliato.
Sono ancora stranita e non so se è bene parlare troppo presto ma dopo mesi che mi lamento per le mille sveglie devo per forza gridarlo ai 4 venti.

In definitiva in una settimana siamo passati da minimo 3 (massimo 6/7) sveglie a notte a 0. Non male eh?

La morale di questo post: lasciando da parte i primi mesi di vita, in cui credo che la cosa più giusta sia dormire più vicini possibili, malgrado io abbia fatto il contrario, poi come si dorme è un fatto assolutamente personale della famiglia…cioè: fate come vi pare, basta che siete felici!!!
Ogni famiglia trova la sua, di soluzione e nessuno deve intromettersi. Situazione che peraltro può cambiare e adattarsi alle esigenze dei vari componenti.

Tempo di ricordi

Il 24 febbraio Samuele ha compiuto un anno e ultimamente il mio pensiero corre a un anno fa, al parto e ai giorni dopo.
Oggi pomeriggio, inoltre, sono andata a trovare una mia amica e il suo piccolino di 20 giorni, e anche questo ha contribuito a portare la mia mente a quell’incredibile evento che è stata la nascita di Samuele.

Che giorni intensi, che emozioni incredibili, indescrivibili. Non sono sicura che sia stata proprio un’esperienza positiva in toto, perché alcuni aspetti mi hanno colpito molto, sia fisicamente che psicologicamente.
La nascita di un bambino è da sempre considerata un lieto evento, ma mai si parla di quanto può essere difficile per una donna affrontarlo.

E’ passato un anno dunque, sono successe così tante cose e da brava mamma psicopatica subito penso a tutte le situazioni in cui avrei potuto fare meglio, a come avrei dovuto reagire in altre e non sono stata capace di farlo.
Ma se ci rifletto un attimo, invece, vedo solo un bimbo stupendo che è cresciuto nel migliore dei modi, che è felice, consapevole dei suoi bisogni, che si sente amato, ascoltato, che ha fiducia nel mondo, che ama scoprire, giocare, che è curioso, che fa la cacca tutti i giorni, che si sveglia con il sorriso e che è sano come un pesce.

E allora mi dico che sono davvero una brava mamma.

La casetta di plaid

Il rigido inverno ci costringe spesso a casa e a casa i bimbi si annoiano.

I giochi sono sempre quelli e poi si sa, quelli comprati stufano presto.

Ultimamente ci siamo inventati un nuovo gioco: la casetta di plaid.
Consiste nel creare una casetta con una coperta o un lenzuolo. Noi l’abbiamo incastrata nel divano.
Dopo di ché è stato Samuele a condurre il gioco. Il plaid è un po’ caduto, allora dopo averlo “tirato” per bene, è stato utilizzato per far scivolare una pallina e per arrampicarcisi sopra.
Samuele, che ha un anno, adora tutti i giochi legati alla fisicità. Ha imparato da poco a camminare, sta scoprendo lo spazio attorno a lui e le possibilità del suo corpo. Adora camminare, ma anche arrampicarsi, scavalcare cuscini, ostacoli vari, infilarsi sotto le sedie, il seggiolone, i mobili…sembra un militare di trincea!

Primi passi

Ci siamo, Samuele sta muovendo i primi passi da solo, barcollante, ma tremendamente felice.

Sì, la cosa più bella di questi primi passi è proprio il suo sorriso, la gioia per la nuova scoperta, che li accompagna.
Ti lascia la mano, barcolla un attimo e se la ghigna come un pazzo!

Purtroppo tutto ciò si accompagna a cadute ricorrenti, come quella di stasera, per cui siamo passati da una risata fragorosa a un pianto inconsolabile.
Il mio istinto di mamma è stato quello di attaccare subito Samuele al seno, papà Dani invece ha detto: “Perché al seno?? Non serve a niente, prendi il ghiaccio piuttosto!”

Ma prendilo tu il ghiaccio, papà. Io lo attacco al seno…e non è solo per consolazione, perché il latte materno contiene caseomorfine, sostanze dall’effetto sedativo e calmante.

Mamme: il vostro istinto non sbaglia mai!!!

Prima influenza

Questa settimana siamo stati molto impegnati. Essì, perché Samuele si è preso la sua prima influenzona. E ne abbiamo sofferto un po’ tutti direi.
Probabilmente è stato un virus preso al Lilliput, il centro per mamme e bambini in cui siamo andati un paio di volte, luogo dove le bave bambinesche si scambiano senza bisogno di baci.

E’ stata la prima volta che ci siamo preoccupati veramente per la sua salute e io e papà Dani abbiamo provato un sentimento nuovo, strano, fortissimo, di responsabilità e di dispiacere per il dolore che stava provando nostro figlio. E meno male che si è trattato solo di una influenza.

Mi sono sentita vicina a tutte le mamme che soffrono veramente per i loro bambini malati. Che dolore indescrivibile, dev’essere.

Ombelichi e cordoni

Scena:
Samuele che esplora con il suo ditino la pancia della mamma. Toh! L’ombelico. Cos’è quel buchino?

Papà Dani:
“Samuele, hai visto l’ombelico della mamma?? Tu eri attaccato lì una volta!”

Eh? Cosa??

Ragazzi, a tavola!

Il libro che sto leggendo in questi giorni è di Jesper Juul (di cui ho già letto “Il bambino è competente”) e si tratta di: “Ragazzi, a tavola!”.

In questo libro Juul parla delle relazioni familiari in relazione alla preparazione del pasto e al pranzo vero e proprio.
Non ho ancora finito di leggerlo, ma regala tante energie positive e voglia di migliorarsi.
A differenza della maggior parte degli autori dei libri del settore, Juul non dà soluzioni, ricette, trucchi o indicazioni per una buona relazione con i figli, ma insegna a trovare la PROPRIA soluzione, quella adatta alla propria famiglia, attraverso esempi e spunti di riflessione.

Consigliato a tutti i genitori di bambini piccoli e grandi.

Da quando Samuele ha iniziato a gattonare è difficile cucinare perché in men che non si dica si caccia in qualche guaio e in casa ci sono un sacco di pericoli: fili elettrici, sportelli, spigoli, appendiabiti ecc…

Bisognerebbe andargli dietro e dirgli sempre: “no!”.
Che stress!!! Sia per lui che per me.
D’altronde non è neanche possibile eliminare ogni potenziale pericolo e sarebbe anche controproducente: la casa non è un asilo nido ed è bene che i bimbi imparino subito che è un ambiente dove vivono anche altre persone ed è giusto che sia funzionale per tutti quanti, non solo per loro.

Mentre cucino (o tento di farlo) Samuele viene vicino a me e inizia ad armeggiare con i cassetti e gli sportelli della cucina e oltre a rischiare ogni 2 secondi di schiacciarsi le dita, padroneggia oggetti non proprio adatti a un bimbo di un anno.
E così abbiamo avuto la bella idea di dedicargli un cassetto della cucina (quello più basso) tutto per lui, pieno di oggetti curiosi che può toccare, usare, sbattere e portare in giro per la casa. Per evitare che si faccia male ho messo due megalego morbidosi dietro il cassetto, in modo che questo rimanga leggermente aperto, giusto lo spazio di una manina!
Da quando Samuele ha il suo cassetto della cucina, si è disinteressato degli altri e io ho il tempo di cucinare qualcosa.

Cosa mangia Samuele?

Non sono un’esperta di alimentazione e da quando Samuele ha inziato a mangiare cibi solidi mi sono dovuta documentare in merito.
Purtroppo non c’è un’idea comune sull’alimentazione dei bambini, ma moltissime, sia riguardo al tipo di alimenti, sia riguardo alla loro preparazione.

Questi sono gli alimenti che ad oggi mangia Samuele (11 mesi)

Legumi
Lenticchie rosse decorticate
Piselli freschi
Piselli secchi in fiocchi

Cereali
Pastina di grano, bianca (troppa ahimé)
Farina di mais (polenta)
Fiocchi d’avena
Miglio
Cous cous

Verdure
Praticamente tutte, comunque: carote, zucchine, zucca, bietole, cavoli, broccoli, patate, ecc…

Frutta
Arance, mandarini, mele, pere, uva, melone, anguria, fichi secchi…

Altro
Come condimenti usiamo olio extra vergine di oliva, un po’ di sale, semi di lino tritati.
E poi: yogurt bianco, ogni tanto un biscottino, fette biscottate…
La nonna gli propina carne bianca e qualche pesciolino leggero insieme alla pappa.
I formaggi non sembra gradirli, nemmeno il famigerato parmigiano nella pappa.

Samuele in genere gradisce tutto, è una buona forchetta! Ma quando ci sono gusti nuovi o particolari si incuriosisce e se c’è qualcosa che non gli piace non c’è verso di fargli cambiare idea e non credo neanche sia producente tentare di farlo. Ognuno di noi ha i propri gusti ed è doveroso rispettarli.

Per le preparazioni posterò qualche ricetta, ma in generale ci piacciono preparazioni semplici che non cambiano molto il sapore dei cibi. Il gusto dei bambini è molto sviluppato e grazie ad esso riescono a gradire sapori semplici e delicati, senza bisogno di aggiungere particolari condimenti.

Insieme alle pappine Samuele spizzica dai nostri piatti moderate quantità di cibo, in base anche a cosa mangiamo noi, perciò la lista fatta è abbastanza indicativa, perché gli alimenti che ha mangiato sono molti di più anche se in quantità moderate.
Per quanto riguarda le intolleranze e le allergie infatti ci fidiamo di quello che dice Piermarini: se il bimbo gradisce vuol dire che non dovrebbero esserci problemi e comunque “proviamo” gli alimenti nuovi in quantità moderate e osserviamo gli eventuali effetti collaterali.

A presto!

Da quando Samuele ha iniziato a mangiare cibi solidi ho iniziato a leggere qualcosa sull’argomento, come il già citato “Io mi svezzo da solo” di Piermarini.

Con Samu abbiamo iniziato da subito l’autosvezzamento, con sua enorme gioia, ma meno del suo intestino dato che è diventato stitico!!!

“Grazie” a questo inconveniente abbiamo dovuto modificare la prima scelta, abbinando agli assaggi che Samuele ama fare autonomamente, le famigerate pappine.
Inoltre, informandomi e leggendo circa l’alimentazione dei bambini, ho iniziato ad avere dubbi sulla scelta che avevamo fatto in precedenza.

Alla fine, dopo vari tentennamenti sono arrivata a questa conclusione:
il concetto che l’autosvezzamento porta con sé, di autonomia, di ascolto dei bisogni del bambini, di ascolto delle sue competenze innate è bellissimo e grazie ad esso il bambino incomincia un bellissimo rapporto con il cibo. A livello nutrizionale però c’è da dire che la famiglia deve avere una alimentazione non solo corretta, ma “vicina” ai bisogni di un bimbo di pochi mesi.
A questo punto i casi sono due: o la famiglia cambia la propria alimentazione per poter fare autosvezzamento in tutta tranquillità o non si fa autosvezzamento. In effetti lo dice lo stesso Piermarini che la famiglia dovrebbe assumere uno stile alimentare più salutare.
Noi a casa non mangiamo molte porcherie e chi ci conosce sa che siamo abbastanza attenti a quello che mangiamo, ma malgrado questo non credo che quello che mangiamo vada bene per ora per l’alimentazione di Samuele e non mi è sembrato neanche giusto variare il nostro modo di mangiare per fare autosvezzamento.

Infine, c’è da dire che ultimamente Samuele la sera mangia da solo (non nel senso che gli dò il cucchiaino e se la sbriga lui!) e noi mangiamo quando lui va a letto.
Anche qui abbiamo cambiato spesso idea. Ci piaceva il concetto di riunirci tutti insieme per cena e mangiare tutti insieme, ma ci piace anche tanto la possibilità di mangiare soli noi due per ritrovare un po’ di tranquillità e un po’ di rapporto di coppia che in questo periodo viene spesso trascurato.
Dunque di norma mangiamo quando Samu è a letto, ma ogni tanto capita di mangiare tutti insieme, tipo quando siamo a cena fuori o dai nonni o quando abbiamo tanta fame e non ci va di aspettare la nanna del Samu.

Insomma tutto questo per dire che va bene leggere e informarsi, ma poi ogni famiglia trova la sua, di soluzione.
Per dire anche che può capitare di sbagliare e di cambiare idea, anche perché le situazioni e le persone cambiano.